venerdì 4 novembre 2011

Tecniche - Ottenere la verdigris patina con l'ammoniaca e il sale

Il trip della verdigris patina mi è venuto sul finire del 2010.
Ho fatto esperimenti per tutto gennaio e ho ottenuto successi (parziali) ed insuccessi. La tecnica alla quale sono più affezionata è quella che prevede l'utilizzo di ammoniaca e sale.
Quindi elementi che si trovano nelle case di tutte noi o, al limite, acquistabili al primo supermercato.

Cosa ti serve:


  • un grosso contenitore in plastica con coperchio
  • un contenitore più piccolo in vetro
  • un pentolino
  • un contenitore in vetro o plastica che dovrà contenere un mix di aceto e sale
  • aceto di vino bianco
  • sale (grosso o fino)
  • ammoniaca (non prendere quella profumata!!!)
Ecco gli step che dovrai seguire:

  1. In un contenitore di plastica o vetro prepara una soluzione composta da due dosi di aceto di vino bianco e una di sale; immergi il tuo pezzo da patinare; dopo qualche minuto tiralo via e sciacqualo.
  2. Prendi il tuo pezzo da patinare e fallo bollire qualche minuto in un pentolino con un pò di sapone per i piatti (questa operazione è necessaria per eliminare sporco e unto).
  3. Prepara i contenitori: in quello più piccolo, in vetro, versa una dose generosa di ammoniaca; inserisci questo contenitore in quello più grande in plastica.
  4. Sciacqua il tuo pezzo da patinare avendo cura di non toccarlo troppo con le mani (è sufficiente metterlo sotto l'acqua corrente) e versagli sopra un pò di sale: la posizione del sale determinerà le macchie di patina; quindi potrai cercare di guidare una ipotetica texture usando sale grosso piuttosto che fino, in quantità abbondanti piuttosto che modeste.
  5. Posiziona in qualsiasi punto del contenitore in plastica il tuo pezzo e lascia lavorare l'ammoniaca. Chiudi il contenitore grosso col coperchio. Dopo un paio d'ore già si vede la patinatura. Se sei soddisfatta, sciacqua molto bene il pezzo e passalo con uno spazzolino in modo da eliminare ogni residuo. Se invece vuoi sperimentare dove arriva la potenza dell'ammoniaca, lascia il pezzo chiuso per qualche giorno, cambiandola però tutti i giorni per mantenerne un effetto costantemente forte.
  6. Ottenuta la patinatura desiderata, lascia asciugare il pezzo all'aria per un paio di giorni e applicagli un velo di vernice acrilica trasparente per mantenere inalterata nel tempo la patinatura.
Avvertenze:
E' meglio fare questo lavoro equipaggiata con guanti e occhialini; ricorda di lavorare in un ambiente areato e chiudi forte forte il naso quando vai a sbirciare...perchè l'ammoniaca è forte e i suoi fumi danno alla testa.

Questo che ho descritto è il procedimento che ho seguito in quel mese di grande passione per la ricerca e la sperimentazione; sono tutte nozioni che ho trovato su Internet, non mi sono inventata nulla e, anzi, tengo a precisare che con questo tipo di patinatura, ottenuta con i vapori dell'ammoniaca, si crea un gradevole effetto blu.
Il verde non sono mai riuscita ad ottenerlo, ma mi sorge il dubbio che sia impossibile farlo.

Un'alternativa più macchinosa sarebbe quella di sospendere l'oggetto da patinare direttamente sopra al contenitore dell'ammoniaca, in modo che i vapori lo avvolgano direttamente. Ma attenzione! Fate in modo che il pezzo non venga a contatto diretto con l'ammoniaca.

Questa patinatura l'ho ottenuta utilizzando una lastra di rame e del sale grosso. Avevo  completamente  ricoperto il pezzo.



15 commenti:

Monica ha detto...

Mi sembra che tu sia stata chiarissima! Adesso mi spiego certe campane di vetro viste qua e là in certi tutorial americani.
Non vedo l'ora di provare!
Certo che ti faccio sapere... intanto grazie!
Buon we... io so già cosa farò!

Monica ha detto...

Sono le 20,49... 16 minuti dopo aver letto il post... e ho già il contenitore di plastica con l'ammoniaca dentro tutto sigillato... e me lo guardo minuto dopo minuti... che bello!!!!!

chezbobo bijoux ha detto...

Che bello, tutto in diretta!!!
Se hai voglia, dopo, raccontami come ti è venuto.
E se hai ottenuto il verde, avrai la mia sempiterna stima.
ahahahhahahahahha

Buon lavoro.

Anonimo ha detto...

Grazie per aver condiviso!

Ambra

Brubs ha detto...

mhhh veramente interessante, da provare :)
Grazie mille :)
Iva

Giorgia Rossini ha detto...

grazie mille :)

FascinationStreet ha detto...

Che bello rileggerti cara Silvia!:) l'argomento verdigris-patina è molto interessante, mi ci sono scervellata a sufficienza da perdere la voglia.
La "ricetta" la conoscevo già e in effetti il blu esce sempre, verde mai pervenuto, uff! Una cosa però non mi è chiara della ricetta che hai postato: il passaggio aceto di vino e sale a cosa dovrebbe servire alla formazione della patina?
grazie
a presto:)

Unknown ha detto...

Per me il verde non risulta perchè penso si formi sono solfato rameico e non carbonato rameico, anche se così non ti saprei dire perchè, so solo che il solfato è blu e il carbonato è verde..ricordo che il solfato di rame ce l'hanno fatto fare il laboratorio di chimica inorganica il primo anno di università, erano venuti dei bei cristalli blu scuro, se per caso ritrovo com'era l'esperimento me lo studio per capire come funziona la procedura che hai usato! sono curiosa di provare anch'io a fare questa patina, intanto cercando informazioni (W wikipedia) su questi composti ho trovato che in Grecia producevano verdigris mettendo le lastre sopra a aceto caldo finchè non si formata, per caso hai provato anche questo metodo?..anche se tra fumi di ammoniaca e aceto bisogna avere un naso d'acciaio!! grazie mille per aver condiviso la tua esperienza!! ciao ciao!!

Unknown ha detto...

P.S. ho capito adesso che col tuo metodo non si forma solfato ma cloruro di rame, che è un sale di colore verde-blu, ma purtroppo nel mio ragionamento mi fermo qui perchè non so dirti come e perchè diventa o verde o blu..(ma mi piace mettermi a riflettere su queste cose!!!) ciao!!

lofficinadielo ha detto...

ciao ho appena creato il mo 1° giveaway passa a dare una sbirciatina se ti va ;)

http://lofficinadielo.blogspot.com/2011/11/1-giveaway-di-lofficina-di-elo-girls.html

chezbobo bijoux ha detto...

innanzitutto grazie a tutte per i vostri commenti...in secondo luogo, rispondo alle vostre domande.
Fascinationstreet: il passaggio in aceto e sale serve per pulire l'oggetto; la successiva bollitura è un eccesso di zelo. Se l'oggetto è a posto, è possibile saltare uno dei due passaggi e pulirlo solo in un modo.
Helena: complimenti, hai fatto un trattato di chimica!!
Monica: che fine hai fatto?!? Come ti è venuto?

FascinationStreet ha detto...

ah ecco, sinceramente mi era sembrato un pò inutile questo passaggio,^_^ ma te l'ho chiesto per essere sicura che non servisse ad altro di più importante. Personalmente mi limito ad una lavatina in acqua-detersivo per i piatti e goccia di ammoniaca. mi sembra sufficiente a togliere l'unto e le impronte digitali ed è più veloce da fare. Grazie per la risposta!:)
barbara

chezbobo bijoux ha detto...

Barbara, meno male che hai firmato perchè mi dimentico sempre il tuo nome e chiamarti col nome d'arte mi fa strano :-)

Comunque---il mio eccesso di zelo è dato anche dall'avere un figlio che tocca tutto quello che non deve, con mani sporche a strati (cioccolato, gesso, pastelli a cera e via dicendo).
Però, in effetti, uno dei due passaggi si può anche evitare.
Bisogna vedere cosa uno preferisce fare...far bollire l'oggetto dà forse un'idea più di pulito, ma forse sono solo fissata io. ahahhaha

Anonimo ha detto...

ciao sono Raffaella ho seguito ora le indicazioni per ottenere la verdigris con ammoniaca e sale mi è venuto! è bellissimo sono felicissima!!!grazie Katia!!! ho notato che appena lo sfioro va via la patina cosa dovrei fare?
ciao!!!

Unknown ha detto...

Ciao.. Anche se un po' in ritardo, mi chiedevo.. Perché l'ammoniaca profumata no??
Grazie!

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